Decidiamo
di intraprendere finalmente un sentiero (il primo di cui abbiamo trovato
informazioni) che ci porti sotto i famosi Corni di Canzo.
Da casa nostra sono circa 35-40 chilometri e, nonostante ciò, non abbiamo mai tentato la loro "conquista".
Da casa nostra sono circa 35-40 chilometri e, nonostante ciò, non abbiamo mai tentato la loro "conquista".
Il
sentiero che abbiamo scelto si raggiunge
da Canzo-Asso, prendendo per il Comune di Valbrona; impostate sul navigatore Via
Ziniga e, una volta imboccata, seguitela fino a quando la strada non viene
interrotta da una sbarra.
Vi accorgerete di essere arrivati anche dal numero di auto parcheggiate ai lati della strada.
Vi accorgerete di essere arrivati anche dal numero di auto parcheggiate ai lati della strada.
Da qui
parte la nostra traccia che dovrebbe prima di tutto portarci al Rifugio SEV e
da lì al Corno Occidentale, il più altro dei tre.
La salita
fino al rifugio è interamente su strada asfaltata nel primo tratto e cementata
nel secondo, non c'è comunque passaggio di auto perchè interdetta alla
circolazione se non per i gestori del Rifugio.
La strada è quasi totalmente
ombreggiata, quindi è indicata anche in giornate un po' più assolate.
Si snoda nel sottobosco e, tranne qualche raro pertugio, non ci sono viste panoramiche da segnalare.
Si snoda nel sottobosco e, tranne qualche raro pertugio, non ci sono viste panoramiche da segnalare.
La
pendenza in certi tratti si fa sentire ma nulla che possa preoccupare.
Finalmente, dopo un'ultima curva, il bosco lascia spazio ai prati.
Davanti a
noi, a qualche centinaio di metri, intravediamo anche il Rifugio SEV.
Siamo
finalmente arrivati, ma abbiamo concluso solo la prima tappa, perchè ci aspetta
l'ultimo strappo che ci porterà sulla cima del Corno Occidentale.
Dopo
una sosta con pranzo al sacco, scattiamo qualche foto;
la visuale spazia tra il ramo del Lago di Lecco, il Monte Moregallo e, mezza
nascosta da quest'ultimo, sulla destra, la città di Lecco.
Da qui è
possibile ammirare anche la cima più bassa della famosa triade, il Corno
Orientale, che sicuramente sarà la meta di un'altra delle nostre prossime gite.
Con poco
senso dell'orientamento ci siamo accorti più tardi che proprio dietro il Rifugio
e sopra le nostre teste incombeva il Corno Centrale.
Bene, da
qui le informazioni trovate sul percorso da seguire per raggiungere la cima
erano molto "fumose", non avevamo trovato una descrizione chiara e
diciamo che entrambi eravamo anche un po' preoccupati, perchè sapevamo essere
una delle mete preferite dagli arrampicatori.
Secondo
le poche indicazioni trovate doveva esserci anche una via tranquilla e non
troppo impegnativa.
Seguiamo
quindi le indicazioni che partono subito dietro il rifugio e ci indirizzano per
i corni.
C'è in effetti un sentiero comune da seguire che porta, dopo 10-15
minuti, ad un bivio. Impossibile sbagliare: seguiamo per l'occidentale e dopo
poco ci troviamo ai sui piedi.
Le pareti
di roccia si ergono quasi verticali e lì cominciamo a domandarci da dove si
inizi a salire.
Il percorso è segnalato da dei bollini rossi (se non ricordo
male) e ci porta ad una apertura. E' subito evidente che c'è da arrampicarsi
un pò utilizzando le mani, quindi riponiamo i bastoni nello zaino e ci
avventuriamo tenendo ben presente e valutando che il problema più grosso
sarebbe stato la discesa.
Io ero un
po' impaurita e preoccupata, ma il mio compagno era deciso a non mollare, anche
sicuro del fatto che mancava veramente poco al traguardo.
Dopo un
primo ripido passaggio si arriva ad una "piazzola di sosta", ma si capisce subito che le difficoltà non sono finite anzi sembrano
complicarsi un po'.
Il mio
compagno, anche lui non del tutto tranquillo, decide di andare in
perlustrazione per verificare se non fosse troppo rischioso proseguire.
Poco
dopo essere sparito dietro una roccia lo vedo tornare, scendere ed entusiasta
inizia a spronarmi ad andare avanti, che mancava veramente pochissimo e il
panorama era mozzafiato.
Mi faccio
coraggio, lo seguo e in men che non si dica arriviamo in cima.
Prima di
tutto termina la parte rocciosa e si apre uno spiazzo erboso, sicuro, dove
riprendersi dalla paura dell'arrampicata, se così si può definire :).
Poi si
apre una visuale fantastica a 360 gradi dalla quale è possibile vedere il Lario
nel ramo di Lecco con le Grigne.
Il
Resegone, Corno Centrale, Monte Barro e Monte Rai
Il
Cornizzolo, con la sua salita finale che parte dal Rifugio SEC Marisa
Consigliere
E il
pratone, oggi densamente popolato da appassionati che non si sono lasciati
scappare la splendida giornata.
La
parte occidentale verso Como con il
Bollettone, il Palanzone e il San Primo.
Beh
quindi le immancabili foto di rito alla croce :)
Ho fatto
bene a proseguire, perchè perdersi uno spettacolo del genere sarebbe stato un
vero peccato.
Era
arrivato però il momento di affrontare la discesa che, vista la salita, si
preannuncia tutt'altro che facile, soprattutto per me che soffro di vertigini.
Abbiamo
deciso di scendere di pancia, quindi girati nello stesso senso della salita, con
la faccia rivolta verso la parete.
Sotto
di me avevo il mio compagno che mi
suggeriva dove mettere i piedi e a volte mi indirizzava direttamente la scarpa. Nonostante
qualche difficoltà è andato tutto bene.
Mi sento
di consigliare questa escursione a tutti quelli che siano mediamente preparati
ad affrontare un minimo di arrampicata, che in questo caso vuol dire salire una
parete non esposta di una decina di metri, dove non ci sono corde fisse ma tanti
appigli; quindi salita senza troppi problemi mentre la discesa richiede più
attenzione. Il
percorso del ritorno è lo stesso dell'andata.
Buona
passeggiata a tutti :)
A presto,
Pì
Che meraviglia!Conosco bene questi panorami. Sono stata diverse volte al Sev, solo una volta dal sentiero che tu hai descritto le altre volte siamo saliti da Canzo partendo dalla fonte Gajum -terz'alpe e il bel sentiero in mezzo ai boschi che arriva proprio all'ultima curva dello sterrato che anche tu hai percorso. Solo una volta siamo saliti in cima a uno dei corni, non ricordo quale, ricordo solo che in quei giorni la croce era stata buttata a terra.
RispondiEliminaBuona settimana
Gio
Ciao Gio,recentemente siamo risaliti al SEV, questa volta da Gajum. La meta erano sempre i corni, quello Orientale senza troppe difficoltà, mentre quello centrale non ce l'ho fatta, mancava veramente poco ma la paura l'ha fatta da padrona. In un altro post te lo racconterò :).
EliminaA presto e buona settimana anche a te!
ma che bei posti e che bella vacanza!
RispondiEliminaa presto
Grazie, anche se in realtà è stata una gita in giornata a pochi chilometri da casa. È sempre entusiasmante per me scoprire e godere delle meraviglie che ci sono proprio dietro l'angolo... :)
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